Sie sind hier: Startseite > Attuale

Attuale

Convenzione di Istanbul – I Rapporti alternativi evidenziano una grande necessità d’intervento

La Convenzione di Istanbul si prefigge di prevenire e di lottare contro gli atti di violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Quanto grande sia ancora la necessità d’intervento in Svizzera lo si evince nel nuovo rapporto della “Rete Convenzione di Istanbul”. Vi hanno collaborato circa cento organizzazioni, tra cui anche il Gruppo di lavoro interassociativo sulla Prevenzione (GLIP).

La Rete Convenzione di Istanbul consegna oggi, 5 luglio 2021, il rapporto alternativo al gruppo di esperte/i sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO) e all’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) e, segna così, la più importante pietra miliare dalla sua fondazione

Il Gruppo di lavoro interassociativo sulla Prevenzione (GLIP) ha elaborato un rapporto complementare di approfondimento focalizzato sul tema della disabilità.

Il rapporto pone al centro della sua analisi le donne (e uomini) in situazione di vulnerabilità che nella loro vita quotidiana dipendono dal sostegno e dall’accompagnamento di altre persone. In 30 pagine e con 60 richieste formulate, il rapporto pone l’accento sulla necessità urgente di intervenire in favore di queste persone.
 

Si riportano qui di seguito le asserzioni più significative del rapporto di approfondimento:
  • L’attuazione della Convenzione di Istanbul deve tener conto delle specifiche realtà della vita di donne (e uomini) con disabilità. Le persone con disabilità sono esposte in misura maggiore alla violenza strutturale. A causa della loro necessità di sostegno, queste persone vivono, in determinate circostanze, un rapporto relazionale asimmetrico con chi le accompagna e assiste. Questa forme di dipendenza possono comportare pertanto un notevole rischio di divenire vittime di violenze. La violenza strutturale si manifesta in questi casi anche nell’esclusione sociale da molte istituzioni, attività e informazioni.
     
  • La definizione di “violenza domestica” deve essere estesa alla dimensione dello “spazio sociale attiguo”. Molte donne (e uomini) con disabilità vivono in un contesto abitativo istituzionale o fanno ricorso a una serie di prestazioni di sostegno nell’alloggio privato. Una definizione di “violenza domestica” focalizzata sulle sole affiliazioni familiari è quindi troppo limitativa. La Convenzione di Istanbul deve includere lo “spazio sociale attiguo”, e tutte le affiliazioni ad esso legate, quale principale luogo di vita di una persona.
     
  • I dati disponibili concernenti gli atti di violenza sulle donne (e sugli uomini) con disabilità devono essere migliorati. Attualmente non è possibile trarre alcuna indicazione affidabile e differenziata su quale sia in Svizzera l’entità delle persone con disabilità colpite e/o minacciate da atti di violenza. Sulla base di studi effettuati all’estero si evince tuttavia un elevato tasso di violenza, superiore alla media, sulle donne con disabilità.
     
  • L’accesso a tutte le offerte di prevenzione, consulenza e protezione deve essere garantito a donne (e uomini) con disabilità. Né nelle strategie della Confederazione e dei Cantoni mirate a prevenire e combattere gli atti di violenza, né nella pianificazione e applicazione dei provvedimenti, si prendono in considerazione le persone con disabilità. Conseguentemente viene negato a queste fasce della popolazione l’accesso a offerte e a prestazioni di servizio imperativamente necessarie.


Avvertenza concernente la modalità di stesura del testo: le persone con disabilità non sono, indipendentemente dal loro sesso, sufficientemente considerate nell’ambito della prevenzione degli atti di violenza. Per tenere conto di questa circostanza, il Gruppo di lavoro interassociativo sulla Prevenzione (GLIP) utilizza nel suo rapporto di approfondimento la modalità di scrittura donne (e uomini) e/o persone con disabilità quando il contesto non si riferisce esplicitamente alle donne con disabilità.

Link e download

tedesco

frances

 

Applicazione della Convenzione di Istanbul: come viene controllata?

La Convenzione per la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica è stata approvata nel 2011 dal Consiglio d’Europa. Si propone di combattere alle radici questa violenza di genere e domestica affermando i diritti delle persone colpite al sostegno e alla prevenzione.

La Svizzera ha aderito nel 2017 alla “Convenzione di Istanbul”, entrata poi in vigore il 1° aprile 2018. Quale Stato contraente, la Svizzera riconosce che i diseguali rapporti di forza tra i sessi sono una causa centrale della violenza contro le donne e che i rapporti asimmetrici di genere vengono mantenuti con l’ausilio di tale violenza.

L’applicazione della Convenzione da parte degli Stati contraenti viene monitorata da un gruppo di esperti/e indipendenti GREVIO (Gruppo di esperte/i sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica). Il punto di partenza per il monitoraggio si appoggia, da un lato, sul primo rapporto governativo della Svizzera promulgato il 18.06.2021 dal Consiglio federale.

Un “rapporto alternativo” della società civile costituisce dunque il secondo elemento centrale del monitoraggio. In Svizzera se ne è assunta la responsabilità la Rete Convenzione di Istanbul costituita da quasi 100 ONG, servizi specializzati e altre/i attrici/attori della società civile. Il rapporto alternativo è costituito da un rapporto principale comune e da rapporti di approfondimento complementari dei singoli membri. Questa struttura consente sia di raggruppare le più importanti esigenze comuni sia di rappresentare la differenziata presentazione di specifiche richieste.

Powered an Template by CMSimple_XH | Login

de

fr